Storia

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Le origini del Pregnancy and Infant Loss Awareness Day

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L'onda di luce

L'onda di luce

Il 15 ottobre alle 19, un'onda di luce attraversa il mondo

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Perché

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A che cosa serve avere un babyloss awareness day?

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Treviso – Babyloss 2014

Il primo Babyloss organizzato a Treviso è stata un’esperienza unica. Unica perchè la prima è sempre la prima ma sopratutto perchè abbiamo avuto un buonissimo riscontro. Hanno partecipato molte persone, mosse dal desiderio di partecipare ad una giornata che è sensibilizzazione e ricordo dei loro figli: alcune di queste mamme sono riuscite a esserci facendosi

Bergamo – Babyloss 2014

E’ stata una giornata stupenda, piena di emozioni, abbiamo messo il nostro banchetto in piazza pontida, ci siamo preparate al meglio anche se l’emozione e la paura di non riuscire a spiegare correttamente era tanta… Sono cominciate ad arrivare mamme e papà… A raccontarci le loro storie… E tutti sono stati felici di unirsi a

Sassari – Babyloss 2014

Il Babyloss Day fa ancora molta paura. Fa paura alle famiglie che vivono il lutto e fa paura alla piazza, perché non è facile esporre il proprio dolore e condividerlo in questo modo. Eppure noi abbiamo provato a iniziare un cammino di sensibilizzazione, anche nella nostra città. C’è una specie di “vetro” tra noi e

Calamonaci – Babyloss 2014

Per il terzo anno consecutivo abbiamo organizzato il Babyloss Awareness Day anche a Calamonaci. Siamo passati da una semplice distribuzione di candele per promuovere l’onda di luce nel primo anno, al lancio di palloncini con l’aiuto di tantissime persone l’anno scorso in una piazza piena di luce fino alla proiezione del docufilm Lamoreverticale preceduto dalla

Cosenza – Babyloss 2014

Un’onda di luce e di emozioni ha riscaldato il cuore di tutti noi che, con timidezza, coraggio e tanto amore, abbiamo ricordato i tanti bimbi di cielo che aleggiavano nella casa delle Culture. Le mamme di cielo impegnate ad organizzare l’evento hanno condiviso momenti di ansia, paura, malinconia, gioia ed entusiasmo, sino all’atteso giorno e

Vieste – Babyloss 2014

Il nostro babyloss è iniziato alle 17 nella Villa Comunale, dove abbiamo allestito il banchetto con il materiale informativo di CiaoLapo. Abbiamo attaccato le farfalle con i nomi dei nostri bimbi ed alle 18 c’è stato il balloon release. Intorno alle 19.30, ospitati nell’aula multimediale dell’Auditorium della Scuola Media Spalatro di Vieste, abbiamo visto il

Vaiano – babyloss 2013

Babyloss Awareness Month 2013 – Incontri, cerimonia della memoria e lancio dei palloncini da parte della Associazione CiaoLapo onlus a Vaiano (PO) presso l’Ecoparco dell’Isola. [slickr-flickr search=”sets” set=”72157636596847116″]

Prato – babyloss 2013

Babyloss Awareness Month 2013 – Incontri, cerimonia della memoria e lancio dei palloncini da parte della Associazione CiaoLapo onlus a Vaiano (PO) presso l’Ecoparco dell’Isola. [slickr-flickr search=”sets” set=”72157636596847116″]

Chi siamo

di Claudia Ravaldi, Alfredo Vannacci Babyloss.info è il sito internet ufficiale dedicato alla promozione del mese della consapevolezza sulla perdita  di un bambino durante la gravidanza o dopo il parto. Per l’Italia la promozione di questo mese di sensibilizzazione educazione e celebrazione viene curato fin dal 2007 dall’associazione CiaoLapo, su incarico dell’International Stillbirth Alliance. Da

October 15th 2013

Babyloss Awareness Day

Arriverà un altro quindici ottobre.

Il settimo per me, che ho perso Lapo nel 2006 e conosciuto il BabyLoss Awareness Day  nel 2007.

il primo per molti nuovi neo-genitori in lutto, alle prese con un’assenza che è così insormontabile da sembrare definitiva.

Una data come un’altra per chi non conosce la realtà del lutto in gravidanza e dopo la nascita.

Una data, un giorno, 24 ore. Che senso ha “celebrarla”? Che senso ha ricordare tutti insieme in tutto il mondo i nostri figli fisicamente lontani e conosciuti per un soffio, ma ad oggi amati come e più del primo giorno? Che senso ha rischiare di soffrire, riaprendo le nostre ferite traboccanti di affetto? E ancora, ha senso “intristire” o “spaventare” chi non sa? Ha senso esporsi al mondo come “genitori in lutto”? O sarebbe meglio tacere, chiudersi, sforzandosi di dimenticare il 15 ottobre, il suo significato, l’onda di luce e tutto quanto?